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Dott. Francesco Rovetto
Invecchiamento e salute mentale: nuove prospettive cliniche e formativeIl progressivo invecchiamento della popolazione è uno dei fenomeni più rilevanti del nostro tempo.L'Italia è oggi tra i Paesi più "anziani" al mondo: una condizione che pone sfide sociali, sanitarie e psicologiche del tutto nuove. Se, in passato, raggiungere i 70 anni era un traguardo riservato a pochi e spesso accompagnato da scarsa autonomia, oggi molte persone in età avanzata mantengono attività, relazioni, desideri e capacità di crescita. Nonostante ciò, il tema della salute mentale nell'anziano rimane poco presidiato: tra le numerose Scuole di Specializzazione in Psicoterapia presenti in Italia, pochissime affrontano in maniera sistematica la Psicoterapia del paziente anziano. Questa assenza è sorprendente, perché l'anziano rappresenta ormai una fascia di popolazione ampia, con bisogni clinici e sociali complessi, ma ancora poco considerati. Perché parlare di Psicoterapia in età avanzata L'età anziana è un periodo denso di cambiamenti: solitudine, malattie croniche, modificazioni del ruolo familiare, pensionamento e lutti possono generare vissuti depressivi, ansia, perdita di senso e talvolta disperazione. Un dato poco noto riguarda il suicidio: i comportamenti suicidari raggiungono un picco proprio nella popolazione anziana. Non si tratta di tentativi dimostrativi, ma di azioni spesso portate a termine, legate a un dolore silenzioso e non espresso. A questo si aggiunge la complessità medica. Molte persone anziane assumono numerosi farmaci contemporaneamente (polifarmacia) con interazioni spesso imprevedibili. Una quota importante di ricoveri dopo i 70 anni non è dovuta alla malattia di base, ma agli effetti collaterali dei farmaci. Proprio per questo, la valutazione psicologica e psicoterapeutica è più articolata e richiede competenze specifiche. La necessità di una formazione dedicata Lavorare con l'anziano significa confrontarsi con un paziente che presenta bisogni molteplici:
L'idea che la persona anziana sia "un adulto più grande" è fuorviante: si tratta di un individuo con caratteristiche proprie, che richiede interventi calibrati sul suo vissuto e sulla sua storia. La depressione, ad esempio, può esprimersi in modi atipici; negli uomini si manifesta spesso con sintomi somatici, ritiro sociale o irritabilità, non sempre con tristezza esplicita. Esistono poi forme di decadimento cognitivo reversibile, come la pseudodemenza depressiva, che richiedono una comprensione fine del rapporto tra salute mentale, storia di vita e fattori medici. Strumenti e competenze trasversali La valutazione psicologica non può limitarsi a strumenti di screening generale. Oltre al Mini-Mental State Examination (MMSE), esistono test specifici per distinguere tra diverse forme di decadimento cognitivo e strumenti adattati per depressione e ansia in età avanzata. A questo si aggiunge la necessità di competenze trasversali, quali:
L'intervento terapeutico deve valorizzare le risorse residue. In quest'ottica, alcuni approcci risultano particolarmente utili:
Per cui non si tratta solo di prolungare la vita, ma di renderla vivibile e ricca. Le sfide dei prossimi anni La demografia ci parla chiaro: sempre meno bambini, sempre più anziani. Nuclei familiari piccoli, case di dimensioni ridotte, risorse economiche non sempre sufficienti e difficoltà legate alla solitudine rendono urgente il ripensamento dei modelli assistenziali. Le RSA, ad esempio, dovranno diventare luoghi capaci di offrire stimoli, cultura, socialità. A tal ragione, è necessario superare la visione che considera l'ingresso in struttura come un fallimento, considerandola come un'opportunità di benessere quando vivere da soli diventa rischioso o insostenibile. Sul piano clinico sarà essenziale sviluppare forme di Psicoterapia adattate all'età avanzata, capaci di tenere conto della storia di vita, delle condizioni mediche e dei cambiamenti fisiologici e sociali. Questo implica anche che i professionisti imparino ad accogliere le richieste della persona anziana senza sovrapporre i propri timori o pregiudizi legati all'età. Una risposta formativa concreta Per rispondere a queste necessità ho scelto di impegnarmi con Studi Cognitivi nella direzione scientifica di un percorso di formazione specialistica dedicato alla Psicologia clinica dell'invecchiamento. L'obiettivo è fornire a Psicologi e Psicoterapeuti strumenti concreti per lavorare con competenza in contesti clinici, comunitari, domiciliari o residenziali, includendo aspetti psicoterapeutici, neuropsicologici, farmacologici, sociali e giuridici. Il confronto tra professionisti provenienti da diversi ambiti - Psicoterapia, Neuropsicologia, Farmacologia, Diritto, Palliativismo - offre un quadro ricco e integrato che rispecchia la natura multidimensionale dell'anziano. Conclusioni L'invecchiamento non è solo una questione biologica, ma un processo esistenziale. Guardare all'età avanzata con rispetto e competenza significa riconoscere la complessità e la ricchezza di una fase della vita che, se sostenuta adeguatamente, può ancora essere piena e significativa. Formare professionisti capaci di accompagnare le persone in questo percorso rappresenta una sfida urgente e, allo stesso tempo, una grande opportunità per promuovere una società più consapevole e inclusiva. Studi Cognitivi: Scuola di Terapia Cognitiva Milano: Ripa di Porta Ticinese, 77 - tel 02.40134100 Ascoli Piceno (San Benedetto del Tronto): Via dell'Olmo, 1 - tel 02.40134100 Modena: Via Scaglia Est, 15 - tel 02.40134100 www.studicognitivi.it |