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La coppiamadre
di Guido Crocetti
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Prof. Guido Crocetti
Il Prof. Guido Crocetti è docente benemerito di Psicologia Clinica (Dipartimento di Scienze Psichiatriche e Medicina
Psicologica - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Università "La Sapienza", Roma). Ampia e pluriennale esperienza di docenza in sedi diverse
su tematiche connesse alla Teoria della Clinica e alla Tecnica Psicoterapeutica. Ha numerose pubblicazioni nell'area della Teoria, della
Clinica e della Prassi Terapeutica.
Direttore della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Psicoanalitica per l'Infanzia e l'Adolescenza del c.i.Ps.Ps.i.a.
Coordinatore della Commissione Deontologica - Ordine Psicologi Regione Lazio, dal 2000 al 2005.
Articolo tratto dal libro "I bambini vogliono la coppia" del Prof. Guido Crocetti
La coppiamadre
Con "coppiamadre" intendo riferirmi alla relazione complessa tra un uomo e una donna illusi, cioè, coinvolti nel gioco generativo partecipato
e goduto nell'intimità che fa la coppia.
Una relazione che non è riconducibile alla somma delle funzioni della madre e delle funzioni del padre, ma che, come un organismo vivo ed
unitario, si pone in funzione materna nei confronti del nuovo nato.
Organismo che ha una propria mente. Mente di coppia, mente emozionale, che articola sia la relazione interna all'intimità della coppia, sia
la relazione con il bambino.
Cosa vuol dire per una coppia diventare una coppiamadre? Come cambiano gli equilibri nel rapporto tra lui e lei quando arriva un figlio con le
sue richieste? Quali ruoli e quali funzioni devono adempiere un padre e una madre per garantire al proprio figlio l'esperienza del "benessere
bambino"?
Il "benessere bambino" è una condizione psicofisica orientata al gioco, al godimento, alla "ricreazione" costante di sé e del proprio
essere nel mondo [...] È, di per sé, la condizione ed il tipo di esperienza che il bambino, orientato alla vita, si aspetta di trovare in
qualsiasi contesto lo ospiti. Condizione che necessita del pieno e goduto accoglimento della sua persona. È la condizione che facilita e
consente la crescita, in quanto maturazione e possibilità di espressione delle proprie inclinazioni e potenzialità fisiche e mentali.
Sappiamo ormai che l'uomo e la donna inizialmente non si conoscono, ma "sanno" che devono cercarsi; non sanno chi sia l'altro ma, facendosi
guidare dall'intuizione empatica, ognuno si orienterà verso l'altro fino a trovarsi. Quando poi la coppia "rimane incinta", l'uomo diventa
uomo-padre, la donna diventa donna-madre e la coppia diventa coppiamadre, un organismo unitario con una propria mente, mente emozionale,
che regola, come già detto, sia il clima all'interno alla coppia stessa, che la relazione con il bambino. E la coppia rimane incinta fin
dal momento in cui inizia a sognare, a immaginare il proprio bambino. La gravidanza fisica è la storia del nuovo nato; la sua presenza
nel desiderio della coppiamadre è la sua preistoria, concreta e consistente come la sua storia. Ed è già un progetto-persona fin dal suo
concepimento nel desiderio della coppiamadre.
La condivisione dialogica e solidale è il nucleo della mente di coppia; condivisione di sensazioni, di desideri, di paure della
diversità (sarà sano; sarà maschio? lo voglio femmina; sarà femmina? lo voglio maschio) di aspettative, di fantasie, oltre che di parole.
Il clima interno alla coppiamadre tiene e nutre il feto prima, e accoglie poi il bambino e lo accompagna nel suo percorso di crescita. La
mente di coppia, sufficientemente sana, è in grado di elaborare i vissuti, le sensazioni, gli istinti, le emozioni, le angosce del bambino,
sostenendo la funzione di rêverie della coppiamadre.
Sappiamo che ciò che del bambino non è tenuto nella mente della coppia madre ritorna al bambino stesso nelle forme dell'abuso e/o del
maltrattamento.
Durante il periodo della gravidanza solitamente si attiva nella coppiamadre un movimento regressivo che porta a un riattualizzarsi delle
rispettive esperienze infantili. Il percorso regressivo della madre è verso il Sé corporeo primario. Una regressione narcisistica verso
esperienze primarie non orientate all'altro da sé, ma risolte in sé; una regressione che la mette in contatto con sensazioni, emozioni,
affetti e sentimenti sperimentati da bambina; questo percorso è fondamentale perché le consentirà poi di contattare i bisogni del Sé corporeo
del bambino.
Anche il padre regredisce ma ad un livello meno profondo, quello dell'Io corporeo e contatta i sentimenti che segnano il confine tra l'Io e
il Sé. Sensazioni e affetti già organizzati ed orientati verso la realtà dell'altro. Potrà così svolgere, nei primi tempi dopo la nascita del
suo bambino, la funzione fondamentale di proteggere la relazione madre-bambino da interferenze esterne e dagli eccessi emotivi e pulsionali
che la madre stessa può incontrare nel prendersi cura del suo bambino; consente, inoltre alla donna di riemergere dalla depressione post
partum fisiologica per portarla, gradualmente, alla riappropriazione della propria femminilità sessuata.
Il bambino appena nato è tenuto tra le braccia della madre, ma la "forza" interna a quelle braccia è quella che circola nella relazione
di coppia, nella quale il padre, in quel momento particolare dell'esperienza relazionale, ha proprio il compito di sostenere la compagna,
aiutarla a fronteggiare la ferita narcisistica per la perdita della condizione di gravidanza, consentirle la regressione quando è necessaria
e la riemersione dalla stessa quando non è più funzionale al dialogo pre-verbale coppia madre-bambino. Ha inoltre la funzione di sostenere
l'attività organizzativa della mente di coppia.
I bambini, dunque, fin dall'inizio della loro vita conoscono e contattano il loro padre presente nelle braccia della madre. La qualità delle
funzioni svolte direttamente dalla madre, la qualità delle stesse sensazioni fisiche che la madre prova e a sua volta trasmette al bambino
nel tenerlo in braccio, sono influenzate dal clima che caratterizza il rapporto di coppia.
Se il padre è presente, attivo e partecipe... sarà sullo sfondo, una ombra solida e solidificante; se invece non è presente, allora diventa
un fantasma... persecutorio, cercato, idealizzato, illuso... Il compito del padre nella fase iniziale della vita del bambino è quello di dare
possibilità, consistenza e soddisfazione al bisogno fondamentale e primario: quello di affidarsi.
c.i.Ps.Ps.i.a.: Centro Italiano di Psicoterapia Psicoanalitica per l'Infanzia e l'Adolescenza Bologna: Via Savena Antico, 17 - tel 051.6240016 - fax 051.6240260 www.cipspsia.it
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