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ISC: Scuola di Sessuologia Clinica - Roma

I.S.C.
Istituto di Sessuologia Clinica

DIREZIONE
Roma: V. Savoia, 78 - 06.85356211
www.sessuologiaclinicaroma.it

Approccio Integrato in Sessuologia Clinica
di Chiara Simonelli


L'elemento piu' caratterizzante e piu' significativo delle psicoterapie di tipo integrato e' rappresentato dall'abbandono progressivo dell'attaccamento ai maggiori orientamenti esistenti (psicodinamico, umanistico-esperienziale e comportamentista) e l'apertura graduale verso i possibili contributi di altri approcci teorici, tra cui quello psicocorporeo.
Attualmente si tende a pensare che l'intervento clinico sulla sessualita' deve rispettare un'impostazione di tipo psicosomatico e somatopsichico.
Quando si parla di disfunzionalita' sessuale, infatti, occorre tener sempre presenti come possibili fattori eziologici aspetti biologici, chimici, fisici, psicologici e culturali, non solo nelle loro peculiarita', ma nelle loro interazioni reciproche (Simonelli, 2002).
Inoltre, il concetto di somatopschichico amplia le impostazioni precedenti perche' prende in considerazione anche tutte le ripercussioni psicologiche che possono associarsi ad un sintomo sessuale con eziologia prettamente organica.
Per esempio un uomo che soffre di Disfunzione Erettile a causa di un grave problema vascolare, vivra' certamente anche sentimenti di inadeguatezza, di depressione, di frustrazione della sua identita' sessuale maschile, inoltre nel sintomo sara' coinvolta la sua partner e quindi la relazione di coppia.
E' compito del clinico prendere in carico anche queste difficolta' che non possono essere risolte solo con la cura farmacologia (Borras-Valls, Gonzales-Correales, 2004).
Nello specifico della sessuologia i sintomi hanno un'eziologia multicausale che non vuole essere ridotta ne' alle dinamiche intrapsichiche individuali ne' all'interazione di coppia o al semplice malfunzionamento di un organo:
una visione psicosomatica e somatopschichica contestualizzata sembra l'unica possibilita' di comprensione autentica di una manifestazione cosi complessa.
E l'unica in grado di restituire alla persona sofferente un'identita' completa e non frantumata.
La clinica in sessuologia deve percio' prendere in considerazione il rapporto corpo-mente, l'individuo e la coppia nello specifico contesto socio-culturale (Simonelli, 2002).
Questo presupposto ha consentito di creare nuove possibilita' terapeutiche, in ambito sessuologico, con l'integrazione di approcci teorici e strumenti clinici diversi: farmaci, consulenza sessuale, interventi psicoterapeutici ad orientamento psicodinamico, cognitivo-comportamentale, sistemico-relazionale, mansioni, tecniche di rilassamento, in modo da individuare piani di intervento efficaci che si adattino alle esigenze della persona piuttosto che ai principi di un determinato modello (Rossi et al. 1998; Ramsay, 2001).
Il presupposto che guida tale modalita' di intervento e' l'adozione da parte del terapeuta di una propria teoria di valori, come punto di riferimento per le scelte terapeutiche e come criterio di confronto dialettico con le convinzioni del paziente, tuttavia tale teoria non puo' coincidere, in maniera rigida e riduttiva, con i principi di una sola teoria scientifica o di una scuola di pensiero (Cociglio, 2002).
Per le sue caratteristiche l'approccio integrato si delinea come una risposta flessibile, efficace e completa ad una domanda di tipo sessuologico.
Infatti, il sintomo sessuale sfugge, nella diagnosi come nella terapia, agli schemi terapeutici convenzionali perche' richiede diversi approcci contemporaneamente (Cociglio, 2002), inoltre secondo Carli la sessuologia non e' una tecnica, ma un ordine di problemi posti dall'utenza (Carli, 1998).
Considerando la relazione come il "luogo" d'intersezione tra disagio individuale e disagio relazionale, la terapia sessuologica integrata si avvale, prevalentemente, di una terapia di coppia che focalizza la sua attenzione sul binomio individuo-sistema, utilizzando tecniche psicoterapeutiche e farmacologiche che coinvolgono la coppia disfunzionale in "esperienze" intime sistematicamente strutturate.
Tuttavia, la terapia sessuologia integrata e' attuabile con successo anche con i single o quando il partner non e' disponibile.
Negli approcci sessuologici integrati si possono considerare quattro livelli di integrazione: l'integrazione all'interno della mente del terapeuta, l'integrazione fra strumenti, l'integrazione fra modelli e quella fra diversi specialisti.
Se la prima e' indispensabile, negli altri tre livelli e' sufficiente un'articolazione eclettica purche' consapevole (Cociglio, 1998).
I modelli integrati prevedono la costruzione di un tipo di setting in cui e' possibile introdurre elementi che appartengono a differenti discipline e condurre un lavoro di equipe costituito da figure professionali diverse, ma capaci di parlare un linguaggio comune.
Nello specifico dell'approccio sessuologico l'integrazione implica che il medico e lo psicosessuologo partecipino fin dall'inizio al processo diagnostico, mediante la valutazione degli aspetti psichici e somatici e la determinazione del loro peso nella genesi del disturbo.
Purtroppo, invece, troppo spesso accade che il medico, solo dopo aver constatato l'assenza di patologie organiche, consigli al paziente una consulenza psicosessuale.
Questa modalita' per cosi dire "residuale" e', a nostro parere, poco rispettosa della visione olistica del paziente e ne danneggia la prognosi perche' quando ad esempio l'andrologo dice "non ha niente, vada dallo psicologo" la comunicazione e' confusiva e mortificante;
il paziente, da una parte puo' temere di avere un disturbo psichico grave, dall'altra puo' temere che i fattori che determinano il suo problema siano "niente", cioe' non valgano niente e pertanto non possano nemmeno essere trattati adeguatamente (Stief et al., 2003).
Negli ultimi anni le terapie sessuali sono state influenzate dal cambiamento che ha investito la sessuologia dopo la scoperta di farmaci - come il sidenafil o il tadalafil nel trattamento della disfunzione erettile - che hanno consentito di creare una stretta relazione tra le modalita' di intervento medico e psicologico, sottolineando ancora piu' marcatamente la necessita' di un approccio multidisciplinare alla cura e al trattamento di questi disturbi (Simonelli, 2002).
L'approccio proposto dall'Istituto di Sessuologia Clinica si rifa' al modello integrato (Simonelli et al., 2001).
L'integrazione si riferisce a due livelli:
  1. la co-presenza dell'intervento medico e psicologico nelle diverse fasi cliniche
  2. l'integrazione delle diverse tecniche psicoterapiche
Questa impostazione richiede sia vaste competenze dell'operatore sia la reale presenza di una equipe di lavoro.
L'intervento dell'Istituto di Sessuologia Clinica prevede, come primo passaggio, una consulenza che racchiude diversi momenti:
l'analisi della domanda, l'analisi di eventuali interventi precedenti e la progettazione diagnostica con la collaborazione di altri specialisti medici.
La buona conduzione di questa prima fase permette una funzionale ristrutturazione della domanda e puo' portare alla conclusione dell'intervento di primo livello, oppure ad una consulenza di secondo livello, piu' strutturata, o a scegliere una psicoterapia sessuale.
La conduzione della consulenza sessuologica prevede particolari abilita' e conoscenze da parte dell'operatore:
  • conoscere la sessualita' in tutte le sue componenti
  • saper usare un linguaggio non troppo tecnico che aiuti il cliente ad esprimersi serenamente
  • non esprimere giudizi, ma piuttosto mostrare interesse e avere un atteggiamento empatico e di apertura
  • avere un rapporto consapevole con la propria sessualita'
  1. Analisi della domanda
  2. Indagine sugli interventi precedenti
  3. Progettazione diagnostica in collaborazione con altri specialisti
  4. Ristrutturazione della domanda
    • Chiusura dell'intervento di consulenza di primo livello
    • Intervento di consulenza di secondo livello
    • Invio ad altri specialisti
    • Terapia Integrata
Nel primo momento del percorso si indaga sulla natura specifica del problema portato dal singolo o dalla coppia.
La maggioranza degli studi clinici dimostra che la terapia che si fa carico anche dei problemi relazionali, quindi della coppia, ha maggiori probabilita' di essere efficace rispetto ad una terapia basata soltanto sulla risoluzione del sintomo.
Tuttavia la terapia non seleziona esclusivamente coppie, ma, come abbiamo gia' detto, vengono presi in carico anche singoli individui.
Va precisato che se il primo colloquio e' con il singolo, successivamente si invitera' anche il partner; se invece il primo colloquio e' con la coppia, in quello successivo si vedranno i partner anche separatamente.
Alla prima fase della consulenza, di norma, sono dedicati dai 2 ai 4 incontri.
Il nostro obiettivo e' di raccogliere con domande opportune, il maggior numero di informazioni sulla storia del sintomo sessuale, sulla relazione e sugli aspetti psichici ed emotivi di ognuno.
Per avere una buona analisi della disfunzione sessuale e' infatti importante conoscere sia la risposta sessuale sia i sentimenti soggettivi che l'accompagnano.
Contemporaneamente il medico in un incontro ad hoc indaghera' sugli aspetti biologici del problema e sullo stato di salute generale di chi lamenta il sintomo.
E' utile approfondire le motivazioni ad un'eventuale terapia e chiedere quali sono le aspettative, sia del paziente che del partner.
Spesso le persone hanno delle aspettative magiche nei confronti dell'intervento, non riescono ad uscire da un atteggiamento passivo e non accettano di mettere in discussione le loro opinioni.
Durante i primi colloqui e' necessario fare, ogni tanto, un breve resoconto di quello che e' stato compreso fino a quel momento per trasmettere al paziente la sensazione di essere capito e anche per dargli la possibilita' di correggersi o di aggiungere particolari al suo racconto.
Da un'accurata diagnosi saremo in grado di valutare il trattamento piu' adatto alla situazione proposta, tenendo anche conto di alcuni criteri che ci portano ad escludere la terapia sessuale.
Infatti in presenza di disturbi psichiatrici o conflitti intrapsichici profondi di un partner, cosi come se la conflittualita' di coppia e' grave, e' meglio orientarsi verso altri approcci psicoterapeutici.
Nell'ambito del percorso diagnostico (assessment), e' bene tener conto dei fattori precipitanti e di mantenimento che possono concorrere all'insorgenza e alla stabilizzazione delle disfunzioni sessuali.
Alla fine del percorso diagnostico, d'accordo con il medico specialista, in una seduta specifica, si propone al paziente o alla coppia il trattamento illustrando le varie possibilita' terapeutiche e spiegando i motivi della scelta che riteniamo piu' opportuna.
Questo momento della negoziazione del percorso da compiere e' molto importante: se la fase precedente e' stata ben condotta e si e' instaurato un clima empatico e di fiducia, il paziente e/o la coppia saranno in grado di scegliere tra le proposte del sessuologo.
Anche quando e' necessario un trattamento medico come primo intervento, non bisogna mai tralasciare l'interesse sugli aspetti psicologici e relazionali: i farmaci e i trattamenti medici per la sessualita' sono maggiormente efficaci quando i partner sono in grado di comunicare e hanno acquisito una certa consapevolezza degli aspetti critici della loro relazione.
In alcuni casi dopo i colloqui di consulenza diagnostica si propone agli utenti un breve intervento di consulenza sessuologica che, in linea col pensiero dell'Organizzazione Mondiale della sanita' (WHO) e con la Societa' Mondiale di Sessuologia (WAS), e' intesa come un intervento di sostegno mirato a sviluppare e a rendere piu' consapevoli le risorse dell'utenza per il miglioramento della qualita' della vita e per la messa in atto di comportamenti responsabili oltre che soddisfacenti, nel rispetto delle differenze religiose, sociali, etiche, culturali (Simonelli, 2002).
In altri casi e' necessaria una psicoterapia sessuale vera e propria, individuale o di coppia.
Naturalmente ogni problematica sessuale va affrontata in modo specifico, tuttavia esistono degli elementi fondamentali e generali della terapia sessuale che possono essere cosi riassunti:
  • anamnesi e diagnosi accurate.
  • una buona relazione terapeuta-paziente come veicolo principale del cambiamento.
  • valutazione del sintomo nel significato corporeo e intrapsichico, nelle ricadute relazionali e del contesto culturale in cui si manifesta.
  • costruire ipotesi terapeutiche congruenti con gli elementi raccolti.
  • Le mansioni sessuali, ovvero la prescrizione di un protocollo di attivita' sessuali non ansiogene che la coppia svolgera' a casa e che poi raccontera' in seduta.
    Le prescrizioni sessuali hanno un doppio obiettivo: permettono alla coppia di sperimentare una sessualita' meno esigente e nuova e, mediante l'analisi delle resistenze alla loro esecuzione, il terapeuta individua punti conflittuali individuali o di coppia che vengono affrontati nelle sedute terapeutiche.
    Inoltre la prescrizione dei diversi "esercizi" permette una profonda riflessione sul concetto di "naturalita'" versus quello di "spontaneita'" della sessualita' umana.
  • Aiutare a comprendere i nessi tra la risposta sessuale e gli stati emotivi.
  • L'analisi della dinamica della coppia, ovvero capire se il sintomo sessuale serve al mantenimento dell'equilibrio della coppia e l'analisi delle dinamiche di potere della coppia stessa.
  • La ricostruzione della storia della coppia, con particolare attenzione ai momenti negativi e a quelli positivi per individuare i loro punti di forza e di debolezza.
  • La creazione di un clima di collaborazione che consenta la piena espressione di entrambi i partner e, soprattutto, il recupero dell'intimita' psicologica e fisica.
  • L'eventuale uso dei farmaci, in stretta collaborazione con il medico specialista che risulta inserito nello stesso setting.
    Sempre piu' spesso vengono utilizzati farmaci per la DE con l'intento di sbloccare situazioni in cui il sintomo e' presente da anni e contemporaneamente, fornire all'uomo e alla partner gli strumenti adatti per poter accettare e gestire in modo informato il farmaco.
  • Identificare e saper gestire il transfert e il controtranfert.
  • Verifica dell'intervento e follow-up.
Il lavoro sugli aspetti cognitivi, emotivi e relazionali del processo terapeutico proposto richiede uno sforzo e un'attenzione continua da parte dei clinici perche' nel modello integrato non esiste un rigido protocollo con sequenze d'intervento prestabilite e si cerca di rispettare la complessita' della singola situazione, concordando l'obiettivo con l'utente (Simonelli, 1997; Simonelli, 2006).
Come gia' affermato la psicoterapia sessuale non e' riservata esclusivamente alla coppia; naturalmente e' possibile un intervento efficace anche quando la persona con un problema sessuale non ha un partner o non puo' contare sulla sua disponibilita'.
La terapia individuale e' piu' flessibile, con particolare attenzione all'introspezione, ma, nello stesso tempo, il focus e' centrato sul sintomo sessuale.
Il livello di intervento affronta non solo i problemi legati all'ansia di prestazione sessuale, ma anche quelli relativi a conflitti infantili intra-familiari, alla presenza di paure inconsce del successo e alla fobia dell'intimita'.
Come nella terapia di coppia, vengono discussi e concordati gli obiettivi da raggiungere e sollecitate le risorse opportune.
Nella terapia individuale acquista molto spazio il modello di "coppia interna".
Soprattutto nelle terapie sessuali individuali la disfunzione sessuale puo' essere la porta d'accesso ad altri aspetti della persona, che altrimenti, senza la comparsa del sintomo, non sarebbero mai stati presi in considerazione ne' affrontati.
La grande flessibilita' dell'approccio integrato che permette un intervento mirato e personalizzato, costituisce anche il suo punto di fragilita': quando si esce da paradigmi generali e standardizzati, il rischio di errori puo' essere maggiore, ma questo rischio puo' essere contenuto da un'adeguata e approfondita formazione personale e professionale del clinico.

Bibliografia:
  • Borras-Vallas J.J., Gonzalez-Correales R. (2004), "Specific aspects of erectile dysfunction in sexology", International Journal of Impotence Research, 16: S3-S6.
  • Carli R. (1998), "L'analisi della domanda in sessuologia", in Simonelli C., Sessualita' e Terzo Millennio, Voll. II, Franco Angeli, Milano.
  • Cociglio G. (1998), "L'approccio integrato in sessuologia", Rivista di Sessuologia Clinica, 2: 15-25.
  • Cociglio G. (a cura di), (2002), "Il Manuale del Consulente Sessuale", Franco Angeli, Milano.
  • Greenstein A, Abramov L, Matzkin H, Chen J. (2005), "Sexual dysfunction in women partners of men with erectile dysfunction", Int. J. Impot. Res., 18 (1): 44-6.
  • Ramsay R. (2001), "The clinical challenger of assimilative integration", Journal of Psychotherapy Integration, 11(1): 21-42.
  • Rossi R., Michetti P. M., Simonelli C. (1998), "L'approccio integrato nell'esperienza dell'Istituto di Sessuologia Clinica di Roma", Rivista di Sessuologia Clinica, V-98/ 2: 7-14.
  • Simonelli C., (2002), "Diagnosi e trattamento delle disfunzioni sessuali", Franco Angeli, Milano.
  • Simonelli C., Fabrizi A. (1996), "Vaginismo e dispareunia", in Simonelli C. (a cura di), Diagnosi e trattamento delle disfunzioni sessuali, Franco Angeli, Milano.
  • Simonelli C. (a cura di), 2006, L'approccio integrato in sessuologia clinica, Franco Angeli, Milano.
  • Simonelli C, Fabrizi A, Napoli M. (2001), "Il vaginismo: rassegna della letteratura", Rivista di Sessuologia Clinica, 2: 87-99.
  • Simonelli C., Rossi R. (2003), "Componenti psico-sessuologiche nel nostro contesto culturale" in Cioffi L., De Placido G., Fusco F., Mirone V., Montorsi F., Nappi R. E., Calmieri A., Pirozzi Farina F., Rellini A., Salonia A., Simonelli C., "Le disfunzioni sessuali femminili", pp. 81-88, Pacini Editore, Pisa.
  • Simonelli C, Fabrizi A., Vizzari V., Accattatis C. (2004), "Le disfunzioni sessuali femminili nell'esperienza di un centro clinico di sessuologia", Andrologia 2004, atti del XXI Congresso Nazionale delle Sezione Regionali SIA, Roma, CIC edizioni internazionali: 93-97.
  • Stief C. G., Hartmann U. (2003), "Procedimento pratico e valutazione critica", in Stief C. G., Hartmann U., Truss M. C., Jonas U., "Terapia della disfunzione erettile", CIC, Roma.
  • World Health Organization, Pan American Health Organization, World Association for Sexology (2000), "Promotion of sexual health. Recommendations for Action", pp. 1-58, Antigua Guatemala, Guatemala.

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